L’aria compressa è largamente utilizzata nel processo delle industrie alimentari e, per questo, è necessario ridurre al minimo i rischi derivanti dalla possibile contaminazione.
L’aria ambiente aspirata dal compressore porta con sé molte impurità come polveri, microrganismi, umidità e idrocarburi e per questo deve essere adeguatamente trattata.
Nel settore alimentare non ci sono vere e proprie normative che regolamentano l’utilizzo dell’aria compressa ma esistono degli standard internazionali, come quelli forniti da IFS, che danno delle indicazioni generiche.
L’IFS (International Food Standard) è un sistema di controllo unificato di qualità e sicurezza, applicato a tutti i livelli della produzione dove gli alimenti vengono lavorati (aziende alimentari o aziende che confezionano prodotti alimentari sfusi).
L’IFS fa sì che le industrie alimentari rispettino tutti gli standard nella lavorazione e attraverso un audit qualitativo, basato su un esame strumentale, si può determinare l’eventuale presenza di contaminanti negli impianti di aria compressa realizzando così un vero e proprio studio che si incentra sulla qualità dell’aria. La finalità dell’audit è quindi quella di poter determinare le migliori soluzioni per avere aria compressa con i requisiti necessari che permettono così di essere in linea con gli standard qualitativi e le normative vigenti.